Onorevoli Colleghi! - Il problema della liberalizzazione delle licenze per l'esercizio del servizio di taxi, come hanno dimostrato le proteste di questi giorni, determina un conflitto tra il diritto dei consumatori a godere di un servizio più efficiente ed economico e quello dei possessori di licenza a non veder bruscamente eroso il valore del loro investimento. Il testo qui proposto vuole porre al centro della normativa la libera decisione dei tassisti in relazione all'impostazione del proprio lavoro.
Il problema è dunque, da un lato, aumentare le licenze; dall'altro, farlo arrecando il minore danno possibile ai tassisti e, anzi, offrendo loro un'opportunità. A questo scopo, appare convincente una proposta originariamente formulata da Franco Romani, poi rilanciata dall'Istituto Bruno Leoni e inserita dalla stessa Autorità garante della concorrenza e del mercato nella sua comunicazione del 26 febbraio 2004: regalare una licenza a chiunque ne possegga già una. Il principio fondamentale è la libertà di decisione dei tassisti. Ogni tassista diverrà titolare di un'ulteriore licenza, oltre a quella di cui è già in possesso. A questo punto il tassista avrà la possibilità di fare tutto quello che vuole con il nuovo titolo abilitativo. Potrà decidere, innanzitutto, di cederlo onerosamente o anche gratuitamente. È evidente che, nell'attuale mercato del trasporto pubblico, una licenza costituisce un notevole valore economico: l'operatore del settore avrà la possibilità di monetizzarlo nel modo che reputa più opportuno, trovando quindi una forma di compensazione implicita.
Ma il principio di libera disponibilità della nuova licenza permette altri sviluppi